Qual è la forma migliore di ozonoterapia, quella endovenosa o rettale? Si possono usare indifferentemente o una è migliore dell’altra in base al tipo di problema da risolvere? Lo scopriamo assieme.
Le diverse forme di somministrazione dell’ozonoterapia
La terapia con ossigeno e ozono può essere somministrata in molte diverse forme.
C’è la possibilità di utilizzare l’ozono per via endovenosa, endorettale, endocavitaria in generale, intramuscolare, sottocutanea e altre ancora.
Ozonoterapia sistemica: qual è la via migliore, endovenosa o rettale?
Oggi però cerchiamo di valutare qual è la forma migliore per fare in modo che l’ozono raggiunga tutto il corpo, per chi desidera ottenere più energia o meno dolori.
Esistono due possibilità per usufruire delle proprietà benefiche dell’ozono in tutt0 l’organismo: trasportarlo attraverso il sangue oppure con l’assorbimento diretto da parte della mucosa rettale.
Vediamo nel dettaglio queste due forme di somministrazione e poi analizzeremo pro e contro di ciascuna.
Ozonoterapia endovenosa
Ozonoterapia rettale
Ozonoterapia endovenosa e rettale a confronto: vantaggi e svantaggi
Come comparare l’efficacia di GAE e insufflazioni rettali?
Per valutare la potenzialità di efficacia dell’una o dell’altra metodica dobbiamo valutare vari parametri:
- qual è la quantità totale di ozono massima trasportata che ciascuna metodica è in grado di gestire;
- la quantità totale di ozono massima distribuita da ciascun metodo di somministrazione;
Quantità massima di ozono per seduta
La quantità totale di ozono massima trasportata dalla metodica è la quantità massima di ozono che può essere somministrato in una singola seduta, verso il sangue oppure verso la mucosa rettale.
Quantità massima di ozono nella GAE
Nel caso della GAE, la massima quantità di ozono raggiungibile teorica è determinata da:
- la dimensione della sacca di raccolta del sangue + ozono, che contiene al massimo 700ml;
- la proporzione tra sangue e ozono, che può essere al massimo del 50% e non superiore;
- la massima concentrazione utilizzabile sul sangue raggiungibile, che è fissata tassativamente mai superiore agli 80mcg/ml, a livello internazionale (1)
Ne consegue che la massima quantità di ozono trasportabile all’organismo nel sangue per ogni seduta è:
700ml * 50% * 80mcg/ml = 28000 mcg
Quantità massima di ozono nella insufflazione rettale
Le linee guida in materia di insufflazioni rettali suggeriscono di non superare mai il limite di 200-300 ml di miscela e la concentrazione massima di 80mcg/ml.
Ne consegue che la massima quantità di ozono insufflabile nel retto per ogni seduta è:
300ml * 80 mcg/ml = 24000 mcg
La quantità massima trasportabile al corpo perciò è sostanzialmente analoga tra le due metodiche.
Quantità reale massima di ozono assorbita con ciascuna metodica di ozonoterapia
Ma quanta è la REALE DOSE DI OZONO MASSIMA ASSORBITA?
Dose di ozono massima assorbita durante la GAE
La dose massima di ozono assorbita dal sangue durante la grande autoemoinfusione è sostanzialmente identica a quella somministrata: l’ozono è inserito nella sacca, si distribuisce nel sangue ed il sangue è distribuito nell’organismo. Quindi, approssimando, potremmo dire che il 100% dell’ozono somministrato raggiunge il torrente circolatorio del soggetto.
Dose di ozono massima assorbita durante le insufflazioni rettali
Per quanto riguarda l’insufflazione rettale questo aspetto è molto diverso. Perchè la quantità di ozono che raggiunge l’intestino non è certamente in grado di raggiungere, tutta, il sangue, perchè è filtrata dalla mucosa intestinale. Sia chiaro che l’ozono ha una consistente efficacia a livello di mucosa intestinale, ma in questo articolo ci stiamo occupando di valutare la quantità di ozono totale in grado di raggiungere il sangue e quindi portare i suoi benefici a tutto l’organismo.
Quali sono gli elementi che condizionano l’assorbimento dell’ozono a livello intestinale?
- pulizia dell’intestino. La quantità di feci presenti è assolutamente variabile e può ostacolare il raggiungimento della mucosa da parte dell’ozono insufflato. E’ importante pulire l’intestino con un clistere prima dell’insufflazione rettale, per rendere omogeneo l’assorbimento prima di ciascuna seduta.
- assorbimento da parte della mucosa intestinale. E’ molto variabile, in base al grado di “normalità” della mucosa intestinale, ovvero per esempio della presenza o meno di infiammazione.
Equipotenza tra ozono rettale e ozono endovena
Non ci risultano dati verosimili riguardo la quantità di ozono in grado di raggiungere il sangue a partire dall’insufflazione rettale. Tuttavia è nostra esperienza pratica che l’insufflazione rettale è generalmente meno potente dell’ozonoterapia endovenosa, per un valore attorno al 50%.
Questo significa che per ottenere risultati equivalenti all’ozonoterapia endovenosa occorre una dose endorettale circa doppia, o che occorre un numero doppio di sedute di rettale per ottenere la medesima quantità di ozono assorbita rispetto alla dose endovenosa.
Limiti dell’insufflazione rettale con ozono: effetti collaterali
L’ultimo aspetto da tenere in considerazione è la capacità del soggetto di tollerare gli effetti collaterali intestinali di una dose significativa di ozono rettale, ovvero i crampi addominali e la possibilità che scateni la diarrea.
Ozonoterapia endovenosa o rettale? Dipende dal dosaggio!
Qual è dunque la conclusione che si può trarre per consigliare o meno la terapia endovenosa o rettale con ozono?
Sostanzialmente dipende dal dosaggio efficace per ciasun individuo!
Per dosi efficaci di ozono basse, cioè per persone che abbiano un buon effetto terapeutico con dosi basse di ozono, le due metodiche sono sostanzialmente equivalenti, perchè si può raddoppiare il dosaggio intestinale per ottenere il medesimo risultato della terapia endovenosa.
Per dosi efficaci di ozono alte in genere è necessario ricorrere esclusivamente alla terapia endovenosa, perchè è difficile raggiungere dosi intestinali adeguate ad ottenere un buon risultato terapeutico e di conseguenza occorre svolgere una quantità molto maggiore di sedute, a confronto.
In ogni modo, le considerazioni fatte fin qui sono frutto della statistica e della nostra esperienza e valgono come una media. Ciascun paziente è differente ed è difficile generalizzare, perchè per ciascuno occorre fare dei tentativi e trovare il dosaggio e la metodica personalizzata e più efficace.
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Note
(1) nel merito le diverse società scientifiche sono più o meno restrittive, ponendo come limite massimo 50mcg/ml, a livello italiano, e 80mcg/ml, a livello internazionale.